Io sono Giulietta e sono fatta della stessa materia di cui sono fatti i Sogni

Oggi voglio parlare di un’auto… non di un’auto qualunque ma di Alfa Romeo Giulietta!

Alfa Romeo Giulietta - visione anteriore

Alfa Romeo Giulietta - visione anteriore

Alfa Romeo Giulietta - visione posteriore

Alfa Romeo Giulietta - visione posteriore

Come sicuramente tutti saprete è l’ultima automobile nata dal genio degli ingegneri e designer della casa di Arese che ha già riscosso successi in ambito nazionale ed internazionale ricevendo premi di ogni tipo: “Auto Europa 2011”, “Miglior nuovo motore 2010” per il 1400 cc Multiair e le famose e invidiatissime “5 Stelle Euroncap” (risultando così l’auto più sicura nel segmento C!!!).

Alfa Romeo Giulietta – Senza Cuore Saremmo Solo Macchine

Non voglio stare a parlare di quello che è il catalogo di Giulietta, quello lo si può trovare chiaramente sul sito Alfa Romeo (Microsito Ufficiale). Voglio parlarne in un modo un po’ più personale di quello che possono fare tante testate giornalistiche specializzate o altri siti internet altrettanto qualificati.

Alfa Romeo, in primis. Un nome, una storia senza fine. La storia dell’automobile, non solo italiana, riconosce merito ad Alfa Romeo di aver dato vita, forma, carattere ed emozione a modelli ormai riconosciuti come pietre miliari dell’evoluzione automobilistica e dell’automobilismo sportivo. Ciò che un Alfista si aspetta da Alfa Romeo è il ritorno ai fasti di un tempo. Il ritorno delle vere Alfa Romeo. Quelle ricche di sportività e pochi compromessi. Perché un’Alfa è così, punto e basta. Non c’è bisogno di compromessi su una linea della carrozzeria, non c’è bisogno di “accattivare” con falsi stili. E la domanda che ogni Alfista si pone all’uscita di un nuovo modello è: stanno tornando le vere Alfa Romeo? E’ da stupidi negare che Alfa Romeo ha vissuto anni bui che potevano cancellare addirittura il marchio dalla realtà odierna. Ora fortunatamente quei tempi sembrano passati grazie a una serie di modelli azzeccati, in primis la 156, la 147, la 159, la MiTo. Questi modelli hanno ridato smalto alla casa di Arese. Tutti in modo diverso gli uni dagli altri. Parlando di evoluzione, la MiTo è stata la prima dopo la fenomenale 8C Competizione a ripercorrere linee sinuose, curvilinee intrecciate a spigolature e tagli netti che mettono in mostra una muscolarità e sportività che forniscono il tratto caratteristico che ricorda e non fa dimenticare mai il Cuore Sportivo che batte vivo e vivace sotto il cofano di ogni Alfa Romeo. E di fronte a Giulietta si riscopre tutto questo, con l’ennesima evoluzione: curve da brivido con tratti decisi sulle fiancate, partendo dal passaruota anteriore fino a trovare vita sul portellone posteriore. Muscoli da vera sportiva, con abitabilità ai massimi livelli per il segmento C delle berline compatte. Da fortunato possessore di una 147 (restyling), mi sono posto numerose domande quando quasi un anno fa Giulietta è arrivata nei concessionari. Sarà degna sostituta della 147? Sarà abbastanza sportiva per essere un’Alfa Romeo? Sarà innovativa?

Queste domande per me oggi hanno tutte una risposta.

La 147 è stata (ed è ancora) un’auto sensazionale: le doti motoristiche e dinamiche di questa vettura sono da urlo! Agilità e precisione di guida donavano alla 147 qualcosa di introvabile nelle rivali tedesche tanto esaltate da tutti. Saranno le ormai famose sospensioni anteriori, sarà il telaio… rimane che la 147 era ed è un puro divertimento di guida. Praticamente non si vorrebbe mai scendere e spegnere il motore! Giulietta è degnissima erede. E’ una novità, non un’evoluzione. Prende dalla 147 gli elementi di successo, come la sportività, la grinta, la reattività e la precisione. Ma li realizza in modo totalmente diverso. Sospensioni McPherson all’anteriore, selettore DNA (come su MiTo ci sono tre modalità di guida che cambiano la mappatura del motore, il comportamento dei sistemi di sicurezza attiva come ESP, ASR etc e del cambio), motori di nuova generazione dotati di Start&Stop (ad eccezione del motore della Giulietta Quadrifoglio Verde). Grazie a queste novità Giulietta porta una ventata fresca e oltre alla sportività (persino superiore a quella della 147) strizza l’occhio ai consumi, ben inferiori a quelli dei modelli precedenti. La linea di Giulietta è diversa da ogni altro modello. Richiama qualcosa di MiTo… ma MiTo non è. I led per l’illuminazione diurna sono affascinanti, decisi… quasi graffianti. I led sono poi presenti anche per le luci posteriori. Linee da “evoluzione della specie”, da nuovo standard di desiderio automobilistico.

Personalmente trovo che il motore MultiAir da 1400 cc di cilindrata e ben 170 CV (eletto miglior motore dell’anno nel 2010) sia il migliore della gamma. Alimentazione a benzina che coniuga ottimalmente i consumi alla resa sportiva. DA possessore di un motore diesel, ora sceglierei questo benzina sfavillante!

Ecco la leva del cambio TCT di Giulietta

Ecco la leva del cambio TCT di Giulietta

Sono in trepida attesa del nuovo cambio TCT (automatico a doppia frizione a secco). Se sarà all’altezza dello standard di Giulietta, donerà ancora più sportività corsaiola. Non vedo l’ora di provarlo.

Giulietta è candidata ad entrare nel garage di casa nostra, come auto di famiglia. Perché la sportività lascia anche spazio alle necessità: un bagagliaio da ben 350 litri finalmente lineare negli spazi e realmente utilizzabile nella sua totalità e un abitacolo dagli spazi comodi!

Conlcudo rispondendo alle altre due domande che mi sono posto in questo anno. Sì, Giulietta è sportiva. Ben oltre quell’abbastanza che mi ponevo nella domanda. Guidarla in assetto “D” selezionato con il manettino DNA è da vera sportiva. Senza compromessi. Giulietta è innovativa? L’innovazione è stata cambiata da Giulietta. Ogni auto del segmento C (le berline compatte) deve guardare a Giulietta. Con timore di non essere all’altezza.

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